Sospeso tra realtà autobiografica e finzione letteraria, "Memorie del sottoscala" costituisce un mirabile pastiche narrativo, dove si alternano attraverso le gesta del protagonista Vincenzo - vero e proprio alter ego di Vittorio Gassman - romanzo, memoir, monologo, piccole scene drammaturgiche, dando vita a un testo grondante di umori e passioni. Come sottolineato dalle preziose pagine introduttive di Vittorino Andreoli, emerge, tra brani di cupa riflessione ma anche di irresistibile ironia, «l'inconscio teatrale» di Vittorio Gassman in una rappresentazione dell'«avventura umana, raccontata in teatro da un grande attore, da un uomo che crea e distrugge, che soffre e cerca il piacere».