Diana, Pietro, Manuel e Carla sono i quattro protagonisti di un romanzo polifonico, ambientato durante un agosto milanese. Hanno dai trenta ai quarant'anni e sono precari, soprattutto a livello affettivo. Un decennio prima avevano partecipato, senza conoscersi, a un funerale. Ciascuno di loro infatti, per un diverso motivo, ha un legame con la defunta, Ashima: una professoressa di scultura, di origini indiane. Diana è la figlia, Pietro è un suo ex studente, Manuel è un suo ex amante e Carla, invece, si trovava lì solo per disegnare su un taccuino i dettagli dei partecipanti alla cerimonia. Un decennio dopo le loro vite si incrociano e si intrecciano, descrivendo un presente fatto di incertezze, ma anche di scelte, che fa continuamente riferimento al passato. In grado però di aprirsi su un nuovo, inaspettato, futuro. Il libro, raccontando le loro storie in prima persona con un ritmo incalzante che alterna il registro drammatico a un'ironia tagliente, dipinge uno spaccato del mondo contemporaneo mentre delinea il profilo di Ashima: un personaggio che infrange molti stereotipi costruiti intorno alla figura della "tipica" donna indiana.