"Qualche anno fa dichiarai, con l'irresponsabilità e l'incoscienza tipiche delle mie azioni di allora, che Francesco Di Domenico era l'umorista più estroso della scena letteraria italiana. Aggiunsi che, ispirandosi a Woody Allen e a Groucho Marx, era capace di raggiungere punte di esilarante ironia. Confermo il giudizio, con altrettanta irresponsabilità e con la medesima incoscienza. E spero un giorno di non dovermi pentire e dolere di questo peccato. (...) Anche in quest'opera, che ha per protagonista lo stravagante giudice Max Fontanarossa, il buon Francesco risucchia i lettori in un turbine di avventure spassosissime. Montare sul razzo della sua scrittura è come viaggiare sulle montagne russe: salite adrenaliniche, discese mozzafiato, giri della morte, accelerazioni e frenate improvvise. Il suo humour strapazza e strizza, sbatacchia e spupazza. Non dà punti di riferimento. È ribelle, imprevedibile, ricco di colpi di scena. È anarchico. Allacciate le cinture, allora, e fatevi trasportare dalle risate. Ve ne farete parecchie."