«Ti penso di giorno e ti sogno di notte, e ti aspetto nel mio personale eremo per vivere la nostra seconda, si spera lunga, giovinezza. Fai in fretta che c'abbiamo entrambi novant'anni. Tu di più!» La vecchiaia non è certificata - solo e sempre - dall'età. È per questo che la Secca, la Marescialla, Peppino lo Sciancato e gli altri pensano e agiscono come se avessero ancora mezza vita davanti. E così, tra un morto, una busta sigillata, un mezzo incendio e femori rotti, ci trascinano nel loro mondo affacciato su un lago. Un romanzo, questo, che è un inno alla speranza di un'altra giornata di sole, anche quando il tempo è ormai agli sgoccioli. Un romanzo che fa venire voglia di invecchiare come loro: i vecchietti di Villa Vistamare. Perché il mare, a volte, basta immaginarlo per vederlo davvero.