C'è un tavolo bianco in fondo a un vicolo che muore nel lago. A quel tavolo siedono due donne delle quali una soltanto proietta la sua ombra a terra: è Giacinta, artigiana e intarsiatrice del legno, che ha ereditato un dono speciale dalle sue antenate. L'altra è Nennella, sua nonna. Giacinta e Nennella, alla luce di una lanterna che non si spegne mai, sedute a quel tavolo accolgono i loro ospiti, ascoltano i loro racconti, ricevono messaggi da consegnare a chi è rimasto. La storia delle donne che abitano la grande casa che si affaccia sul lago s'intreccia così con le storie di altre esistenze in una trama che, costruita con la precisione di un intarsio, pezzo dopo pezzo va a comporre un disegno delicato e ricco di senso. In questo romanzo ritroviamo la scrittura evocativa, poetica e intensa dell'autrice di "Marmellata di prugne" che emoziona e fa riflettere sul senso della vita oltre la morte. Una storia fatta di incontri, segni e sospiri, di tenerezza e legami indissolubili anche quando sembra che tutto sia finito. "Lì, a quel tavolo bianco nel vicolo del vento, quel vicolo che muore nel lago. Lì, dove spirano venti che non sono venti".