Al centro dell'opera, la vicenda di un uomo separato la cui vita, segnata dalla solitudine e dal disagio sociale, viene stravolta dalla presenza di un nuovo amore dal profilo enigmatico, il cui mistero e la cui identità verranno svelati col passare della narrazione. Si tratta di una real doll, una bambola con sembianze del tutto umane, alla quale l'uomo presta la sua voce, con la forza del suo delirio e della sua immaginazione. Quello che era solo un gioco, con il tempo, si è andato trasformando in un rapporto vero e proprio, sempre più intimo e stranamente reale. È tale spunto ad essere successivamente problematizzato, nel momento in cui l'uomo rivela al figlio i suoi sentimenti nei confronti della bambola: essi saranno infatti motivo di contrasto e allontanamento, assurgendo a metafora dell'incomunicabilità e del paradosso che spesso, nei rapporti umani, regna in ambito di sentimenti. L'uomo si troverà, infine, solo, in preda ai suoi tormenti, con un contatto sempre più effimero con la realtà, a tratti malinconico, a tratti disperatamente violento.