Il romanzo alterna capitoli ambientati in una località sulla costa della Sardegna dove, a metà degli anni Settanta del Novecento, una famiglia romana trascorre le vacanze estive, a capitoli ambientati nei decenni precedenti, quando quella famiglia si formava e cresceva all'insegna di valori messi successivamente in discussione da una realtà rivelatasi più ostile del previsto. La parte storica della narrazione spazia dalle vicende politiche dell'immediato dopoguerra alle battaglie per l'ambiente, passando per le opposte mitizzazioni degli Stati Uniti e dell'U.R.S.S. e per il movimento studentesco del '68. Tutti eventi intensamente vissuti dal personaggio principale del romanzo, Tina Sanna, una cinquantenne che, ancora fedele agli ideali della propria giovinezza, fatica ad accettare un presente giudicato troppo inferiore alle attese. Questo ridimensionamento delle speranze e delle aspettative di Tina si materializza ai suoi occhi nei difetti, veri o presunti, della casa che ha fatto costruire sulla costa antistante l'arcipelago della Maddalena. È sulla casa, infatti, e sugli episodi che si svolgono intorno ad essa, che lei concentra quel desiderio di un mondo migliore da cui è ancora pervasa. Alla fine, gli ideali di cui la sua storia è intessuta non risultano meno legittimi e significativi per il fatto di non risultare vincenti. Al contrario, essi appaiono rivitalizzati da un tessuto narrativo che punta a rilanciarli, dando evidenza alle ragioni che li avevano alimentati. E questo grazie al carattere anche autoreferenziale e circolare, oltre che storico, del racconto, della cui stesura si parla in corso d'opera e che, iniziando e terminando con le stesse parole, proietta la narrazione su un piano tendenzialmente sovratemporale.