"L'ultimo viaggio verso l'arcobaleno" assomiglia a un gioco di scatole cinesi. Ambientato fra le vallate dolomitiche, nei luoghi cari all'autore che già avevano costituito lo sfondo del suo "La valle delle rocce rosa" (2006), di cui quest'ultima fatica rappresenta un'ideale prosecuzione. Tra sensi di colpi e agnizioni, contrasti generazionali e ricordi, la trama si sviluppa incalzante, pur mantenendo una narrazione corsiva. Il protagonista agisce o, piuttosto, è agito da un destino capriccioso che mescola di continuo le carte. Nell'improvviso deragliare degli eventi, la vicenda - allo stesso tempo sentimentale, noir, d'azione, fino all'inatteso finale - si rivela specchio della vita e delle sue infinite variazioni; dove nulla è come sembra e ciò che conta, più che il traguardo, è il viaggio stesso.