"Il viaggio di Lewi" è il cammino di una vita, la storia del "più grande leader spirituale che la Svezia abbia mai avuto", un "Pilgrim's Progress" che attraversa il Novecento, gettando nuova luce sul processo che ha fatto di una nazione povera uno dei modelli più avanzati della modernità. Lewi Pethrus: chi era quel piccolo "venditore ambulante del Västergötland", idealista senza grande educazione, attivo nei primi sindacati, che sogna di diventare scrittore e finisce predicatore, chiamato da Dio nella piccola comunità Filadelfia di Stoccolma, da cui fonderà il movimento Pentecostale svedese, trasformandolo in un "impero"? E chi è Sven Lidman, poeta e seduttore autore di romanzi ambientati in quell'alta società in cui è entrato di straforo, che trova nel movimento la salvezza dalla morte interiore, diventandone l'altra figura carismatica? I due "gemelli di Dio", opposti e complementari, l'uomo dei diseredati e il poeta che rivoluziona la predicazione, due pianeti che fatalmente si avvicinano fino a un'inevitabile collusione. Non è mai per giudicare che Enquist sceglie per protagonisti i più controversi personaggi della storia, ma per cercare di capire la complessità umana e il presente, interrogando il passato; è fatale che ogni grande ideale per diffondersi si trasformi in istituzione, che ogni movimento popolare diventi chiesa o partito, perdendo l'anima rivoluzionaria?