"Ho visto un lupo": è la frase che Ulf, cacciatore ed ex ispettore forestale ormai settantenne, rimugina ma non riesce a confessare a nessuno da quando, all'alba del primo giorno dell'anno, appostato nella sua vecchia roulotte, ha avvistato un maestoso esemplare. Qualcosa scatta dentro di lui e Ulf, uno degli uomini più rispettati nel villaggio della Svezia profonda dove vive, avverte una connessione sempre più forte e intima con l'animale. Sono entrambi cacciatori, entrambi solitari, ma allora perché lui si sente un intruso? Perfino il ricordo delle prime esperienze nei boschi insieme al padre, un tempo fonte di gioia, cambia sapore, così come svanisce l'orgoglio per i suoi diari di caccia, che ora sembrano solo una lista di uccisioni. E non bastano l'empatia asciutta e pratica della moglie, la loro confortevole quotidianità fatta di amore e abitudini, non bastano la fedele compagnia del suo cane Zenta e i tanti inseguimenti fatti con lei nella neve: Ulf si sente smarrito fra i suoi trofei impagliati come fra le tradizioni e consuetudini di una comunità di cui ora percepisce la violenza. Una comunità che, scoprirà a proprie spese, è facile inimicarsi, quando non si è allineati con i suoi valori più radicati. La tensione degli appostamenti, la contemplazione dei boschi nelle lunghe attese, l'eccitazione di una traccia da seguire, i profumi e i suoni di un ambiente selvatico in cui ognuno è solo di fronte a se stesso.