Ana, di origini serbo-croate, giunge a Trieste in cerca di lavoro e di una vita migliore. Michael lascia Londra per stabilirsi a Roma, dove intraprende gli studi e trova impiego come giornalista. Fin da piccola, Ana, figlia unica, è spesso malata. Tuttavia, persino quando sta bene finge di essere ammalata per attirare l'attenzione della madre, una donna rigida che agisce spesso sui sensi di colpa. Michael, cresciuto in una famiglia agiata londinese, è abituato a possedere tutto ciò che desidera. La madre, una donna ambiziosa, lo esorta costantemente a cercare solo le cose belle nella vita. Il piccolo compensa la mancanza di affetto da parte dei genitori con il bene che prova per Rosy, la sua babysitter, una donna dell'Est. Da bambina, Ana è costretta a lasciare la Croazia insieme alla sua famiglia a causa della guerra. Crescendo, inizia a temere che il tempo possa cancellare i ricordi della sua casa, del suo gatto Miki e del suo adorato nonno e, nel frattempo, fantastica sull'idea di trasferirsi in uno dei paesi dell'Occidente. Appena giunto a Roma, Michael si sente sollevato e libero, inconsapevole di portare con sé un bagaglio pesante, fatto di abitudini, insicurezze, paure e bugie. I due protagonisti si incontrano in Italia, e il loro amore, forte e fragile, riflette anche le diverse origini dei due, l'Europa dell'Est e l'Occidente, con tutte le loro multiformi complessità.