"In questo inusuale e irregolare racconto ricco di aneddoti, romanzo/ricordo, Mungo pur mantenendo un gusto bibliografico abbandona la penna di giornalista, si toglie la corazza e racconta le sue esperienze e le sue emozioni attraverso i Nirvana, e Bleach, Nevermind, In Utero, i concerti mancati per colpa del destino e quelli ai quali ha partecipato, sempre per colpa del destino. I videoclip della band visti durante un viaggio a Parigi, tra stonature e vita vissuta, diventano il pretesto per ricordare la sua storia e quella della sua città, Torino, di ciò che è avvenuto a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e il primo lustro dei Novanta, una Torino fatta di Fiat, di operai e cassa integrazione, di occupazioni, di scontri, di concerti, di ragazze bellissime e inarrivabili, di rivalsa sociale, di studio e di ozio, di Pavese, di poeti dimenticati e band storiche (Nerorgasmo sopra tutti). Di canzoni incise nella memoria. Dolorosamente. All'ombra della Mole Antonelliana, sotto i portici più lunghi d'Italia, con una voce sincera, a tratti aggressiva e gridata, a tratti commossa nel ricordo, come trascinata dal maggiore fiume nazionale, in assonanza con la band americana..." (dalla prefazione di Massimiliano Nuzzolo)