Sergio Maffazzoni è un colosso alto quasi due metri e pesante fin troppi chili. Nato a Predappio, ha preso un'inutile laurea in storia, è emigrato a Modena e poi è finito a fare il rappresentante di Lambrusco in lattina. Non granché, come mestiere. E neppure come vita. Alle soglie dei cinquant'anni gli precipita in testa il divorzio. Subito dopo, un'eredità gli offre l'occasione di fuggire nella campagna galiziana, in un palazzo in rovina. Lo trasforma in albergo, e si ritrova con il problema di attirare clienti nella remota località di Extramundi. Ricordandosi delle carovane di nostalgici in visita alla tomba di Mussolini, si inventa che il palazzo sia stato l'ultima dimora di Hitler. Compaiono così feroci teste rapate e ancora più feroci, e insospettabili, neonazisti incravattati. Tra loro, la dolce Helga Ingrid Lo Cascio, improbabile valchiria che ruberà il cuore al povero Maffazzoni, ormai acclamato da alcuni fanatici come nipote segreto del Führer. Extramundi è un romanzo eroicomico che, sotto il velo dell'ironia, parla con sincerità dei tempi sgangherati in cui ci troviamo a vivere. E Sergio Maffazzoni è, per l'appunto, un eroe. Per quello che gli è possibile.