È una figura enigmatica quella che tutti i giorni se ne sta seduta sui gradini appena fuori dalla chiesa di un paesino di campagna, stringendo forte una piccola bambola. Alice, così la chiamano, è una donna, anzi una ragazza giovane, e anche bella, di cui tuttavia non si sa nulla. Chi sia, da dove provenga, e quali siano le ragioni che la hanno portata lì, in un angolo dimenticato, resta tutto avvolto nel mistero. Perché lei non chiede niente, anzi, proprio non parla mai. Ci vuole tutta la pazienza e la curiosità di Alfredo, un giovane falegname, arrivato in paese per cominciare una esistenza diversa da quella precaria e inquieta che gli studi gli prospettavano, per scavare nel segreto della sua fortezza di silenzio. Quella che emerge poco a poco è una storia dolorosa di violenza e di abbandono. Una ragazzina tradita e abusata, il frutto innocente di quel sopruso, il dramma di una scelta in ogni modo terribile, la decisione di andare avanti con coraggio e di ricostruire se stessa. Fino però a un nuovo tragico crocevia, davanti al quale la sofferenza fa crollare tutto un mondo. Risollevare quella vita offesa appare impresa disperata. Ma la generosità di Alfredo tenterà di farsi largo nel cuore della ragazza, per donarle nuova fiducia e permetterle di riscoprire la serenità e la bellezza del vivere. Un romanzo insieme crudo e dolcissimo, tanto equilibrato nella forma quanto intenso e appassionato in ciò che esprime, che si addentra senza paura nelle emozioni più profonde che segnano momenti strazianti, non perdendo mai di vista la forza luminosa della speranza.