Fiabe devianti, per una civiltà morente. Fiabe atroci e dubbie, destinate a bimbi e adulti. Bimbi e adulti uniti, e più o meno eguagliati, dal medesimo bisogno esistenziale: assimilare la realtà senza rigettare la vita o esser da questa rigettati. Le fiabe classiche fanno vivere ed elaborare ai bambini, in un modo avventuroso e simbolico, per loro comprensibile e non traumatico, i passaggi e i problemi che scandiscono lo sviluppo psichico in senso freudiano. Ma oggi quella società, quella cultura, quella morale, quella normalità, presupposte dalle fiabe classiche e da Freud stesso, sono tramontate. Quell'ordine di valori, certezze, ruoli e identità è stato travolto. I riferimenti, i capisaldi sono venuti meno. È tempo di fiabe che guidino a prepararsi per sopravvivere in un mondo disorientante e caotico, che vive la sua stessa dissoluzione, e che, per risorgere, abbisogna di eroi di un altro ordine.