"Tranne l'uomo" è una silloge di sei racconti brevi ma completi, ognuno un contenitore prezioso di un vuoto personale. Da Donato, il derelitto senza nulla, al neonato inconsapevolmente felice, dai racconti si naviga tra il fantastico e il surreale con uno stile originale e creativo. Le storie sfidano i canoni convenzionali, spingendo a un'empatia profonda verso i protagonisti. Donato, ostracizzato per la sua apparenza, trova rifugio solo nella natura, che offre la possibilità di curare e rinnovare. Un tema di distruzione e solitudine pervade le narrazioni, con un riparatore di scarpe che simboleggia la resilienza umana nell'affrontare e rinnovare il vecchio. Ogni racconto è un invito a salvare e rinnovare, da giocattoli a speranze, in un mondo dove la sofferenza è palpabile ma la rinascita è possibile. L'autore ci invita a riconsiderare la nostra realtà e ad abbracciare il ciclo della vita, riprendendo da "La decima vita", un racconto che chiude il cerchio della narrazione. Nel complesso, l'opera è un mosaico di storie interconnesse che riflettono la ricerca di significato e rinnovamento.