Volgograd è il luogo dove è stata inventata la solitudine. Circonda Roma come un rotolo di grasso sul ventre di una vecchia prostituta. Non ci sono che palazzi squadrati, qualche sportello bancario e immensi centri commerciali. Ci abita un anziano disilluso che mese dopo mese registra al computer ciò che accade fuori e dentro di sé. Nel suo microcosmo si muovono le vite degli altri: Pasquale, il vigilante aspirante giallista; Aldo e Maria, due anziani che trascinano la loro vita; Mariam, rapita all'Africa per farne una prostituta, e un fratello che la cerca; Biagio, che lascia la famiglia per una trans; Chiara e Apollonia, forse la stessa persona... Tutti in cerca del senso della vita. Proprio come il protagonista, alle prese con ferite mai sanate. Galleria di specchi, Volgograd riflette all'infinito l'ambigua complessità dell'esistenza. Ha senso chiedersi dove ha inizio o fine la realtà ?