Natamele Tandro è un trentenne senza né arte né parte, senza sogni, senza futuro. Si è barcamenato per anni tra lavori precari e relazioni umane instabili restando invischiato nelle logiche perverse di un Paese, l'Italia, che non offre più prospettive. Ma poi, inaspettatamente, la Emina, una multinazionale in ascesa con sede a Torino, lo assume per affidargli un incarico di rilievo: pilotare un Simulacrum, un organismo tecnorganico chiamato a svolgere funzioni non meglio precisate. Si tratta di un robot-operaio destinato alla traslazione di materiali, di un gigante d'acciaio da utilizzare come strumento di rappresentanza aziendale o di un guerriero corazzato da scagliare contro una misteriosa quanto letale minaccia? "Emina OrfaniRobot" è un romanzo postmoderno in cui una generazione cresciuta a pane e cartoni animati giapponesi, formatasi sui valori dell'impegno, della fratellanza e del sacrificio individuale, si scontra alla fine con le verità perverse che reggono le logiche della globalizzazione e del neocapitalismo. Tra intrighi e segreti, sanguinosi combattimenti, citazioni da manga e anime, abrasive critiche politiche e sociali, speculazioni storiche e fisica quantistica, "Emina OrfaniRobot" porta in scena un nuovo tipo di (anti)eroe obbligato a compiere scelte impossibili.