Il romanzo tratta del periodo di oltre due anni nel quale l'autore ha navigato come allievo ufficiale di coperta, toccando oltre cinquanta porti di trenta differenti nazioni in America, Asia, Africa, Oceania. La nave, l'Eolia, attraversò due volte l'Istmo di Suez e una volta il Canale di Panama; si addentrò anche in numerosi fiumi - allora navigabili - in America, tra i quali il San Lorenzo e il Sacramento. Nel romanzo-diario il giovane Davare scopre la bellezza e al tempo stesso l'asprezza della natura, le contraddizioni sociali, le differenze etiche, culturali e di costume dei vari Paesi visitati; vengono tratteggiate le atmosfere paesaggistiche e umane di quegli anni (1965-67) attraverso la scoperta dei porti di approdo, visti con l'ingenuità e lo stupore di un ragazzo. Viene scandita la vita di bordo: guardie, controlli della navigazione, approdi e partenze, con spiegazioni delle tecniche marinare allora in uso. Il lettore viene, per così dire, "imbarcato" sulla nave e coinvolto nella navigazione, allora affidata alle stelle.