"Sul palcoscenico della mia infanzia il grido Borìdola! fermava il tempo e gettava scompiglio fra noi bambini intenti a giocar giochi che non ci son più. Borìdola è oggi la scrittura che disperde la memoria fra pagine dove accadono cose che non si debbono spiegare, come nella vita, sogni o favole, animali più pensanti degli umani, famosi favolisti, tutti a lasciar tracce d'inchiostro per far lavorare la fantasia, come i giochi da ragazzi. Borìdola! è un grido libertario che genera il caos, lanciando nugoli di parole a svolazzar per aria, rivendicando il diritto a rimanere un po' bambini, perché i grandi che dimenticano d'esserlo stato hanno svuotato la loro vita. Questa favoletta è dedicata ai bambini che saremo. Non cercate fra le parole significati nascosti, è tutto in bella evidenza, basta leggere e sapere ascoltare. L'infanzia è il regno dei sogni e delle aspirazioni, della fantasia e della dissipazione. Perché rinunciare a tanta ricchezza?". Postfazione di Moni Ovadia.