Fuori è estate, un luminoso e insopportabile luglio, ma per Amande Luzin la casa che ha preso in affitto nella campagna francese dell'Auvergne è un rifugio: finestre sbarrate, buio e silenzio. Lontana da tutto e tutti è qui che ha deciso di ritirarsi dopo la morte improvvisa del marito e della bambina che portava in grembo, intende vivere senza aprire mai le imposte, senza l'interferenza della luce. Una vita che scorre sempre uguale finché, un giorno, non trova alcuni appunti lasciati dalla vecchia proprietaria di casa, Madame Lucie: indicazioni semplici ma estremamente dettagliate per la cura del giardino. Amande ha trent'anni, è una donna di città, non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure è attratta da quelle istruzioni e prova a prendersi di nuovo cura di qualcosa, ad andare all'esterno. Dal primo seme piantato spunta un germoglio, e così nella vita di Amande, in una palude di dolore, sboccia una piccola promessa di futuro. Un romanzo sul dolore dai toni lievi e delicati, una storia di rinascita grazie alla forza della natura, un libro commovente e pieno di speranza.