Hedy è una ragazzina come tante. Ha una vita tranquilla in un piccolo paese tedesco, una famiglia affettuosa. Poi, un mattino, un professore le punta una pistola alla tempia davanti ai suoi compagni e le ordina di non tornare mai più a scuola. La colpa di Hedy è di essere ebrea. È il 10 novembre 1938, la mattina dopo la Notte dei Cristalli. I genitori riescono per un soffio a farla fuggire in Inghilterra, appena prima che la catastrofe della Seconda guerra mondiale li travolga. Otto anni dopo, si apre in Germania la stagione dei processi ai criminali nazisti. In quei giorni una bella ragazza arriva a Berlino. Anche se indossa una divisa americana, il suo è un ritorno. A riportarla in patria è una missione precisa: lavorerà al processo di Norimberga contro i medici accusati di aver condotto esperimenti disumani sui prigionieri dei campi di sterminio. Si calerà nell'orrore dei lager, tra i documenti in cui la lucida follia burocratica del Reich ha archiviato i propri delitti, per ricercare le prove della ferocia nazista oltre i volti imperturbabili dei ventitré accusati. Ma accanto alla missione ufficiale, Hedy Epstein ne ha una personale, difficilissima: scoprire notizie dei suoi genitori, le cui tracce si perdono di fronte ai cancelli di Auschwitz. Si accorgerà presto che il suo compito è ancor più arduo e doloroso di quanto potesse immaginare. Hedy, però, non ha intenzione di arrendersi: non può ignorare l'urlo di quel vento in cui risuonano le voci care delle persone amate. Voci che le chiedono di non essere dimenticate. Lei, che di quel vento si sente figlia, non avrà pace finché non lo avrà placato.