Racconti comuni, piccole storie di un mondo ormai scomparso. "Questo è un libro scritto con un linguaggio semplice, non sempre ortodosso, esattamente come quello che immaginiamo abbiano parlato i protagonisti di queste storie. Dopo poche righe ti trovi immerso in un'epoca che appare di una distanza siderale ma che risale a solo una settantina di anni fa..." Come in un sogno, riaffiorano scorci dell'agreste Meridione d'Italia degli anni Cinquanta e forse anche Sessanta, con scene di vita che oggi possono apparire grezze, brute, talvolta grevi ma che in passato sono state spesso la [triste] realtà. Quadretti che immortalano, come in una fotografia sbiadita, una società profondamente diversa da quella attuale: povera anzi poverissima ma vitale, ignorante ma diretta, sovente al limite della brutalità, che senza mezze misure, in modo quasi animalesco, gode la sua quotidianità vivendo al meglio un presente fatto di piccole cose, approfittando di quello che la vita può offrire.