Il problema e il dramma della Grande Migrazione sono affrontati da un prete stanco e in crisi con una religione che ha lasciato la via del Cielo per cercare Dio sulla terra, tra il Prossimo. L'accoglienza di giovani africani nella sperduta parrocchia della montagna ligure-piemontese, complice un prolungato isolamento, fallisce drammaticamente e tutti restano vittime della reciproca estraneità e diffidenza. Un politico della vecchia sinistra socialista, non esente da sensibilità liberali, tocca con mano, muovendosi tra Roma e la sua riconoscibile città, le contraddizioni e le miserie della nuova politica, e, sconfitto su tutti i fronti, deve arrendersi all'eterna prepotenza delle corporazioni italiane.