Trent'anni, un inverno difficile e la sensazione di non andare da nessuna parte: "Mi sentivo senza forze, sperduto e sfiduciato. Soprattutto non scrivevo, che per me è come non dormire o non mangiare". Così Paolo Cognetti ricorda la crisi che l'ha portato a lasciare Milano e trasferirsi per una lunga stagione in una baita di montagna, in cerca di un nuovo inizio. Le letture di Thoreau e Rigoni Stern, l'esplorazione del mondo selvatico, il rapporto con la solitudine, l'incontro e poi l'amicizia con i montanari, nel diario di un'autentica avventura esistenziale che ha ispirato tanti lettori.