In questa raccolta di racconti, Gianni Clerici, definito da Calvino «uno scrittore prestato allo sport», si muove dentro lo scenario del mondo. Dal Marocco alla Nuova Caledonia. Dal Kenya alla Francia. E poi la Spagna, con la corsa dei tori a Pamplona e, naturalmente, la corrida. Il lettore rimarrà sorpreso dal caleidoscopio di storie, dal taglio narrativo e dalle scelte linguistiche, con echi che vanno da Twain a Fitzgerald, dal Simenon romanziere all'amato Waugh. «La strada per la comprensione dell'uomo passa attraverso la comprensione dell'animale», diceva Konrad Lorenz. Una via maestra dove maiali destinati al macello si chiamano Sal e Amin e si suicidano mangiando asfalto. Dove gli squali sono innocui e le zanzare temibilissime. E dove alcune miserie umane vengono descritte con tratti quasi animaleschi. Perché, secondo Clerici, sono gli uomini che assomigliano agli animali, non il contrario. Postfazione di Bob Collins.