L'insegnamento più genuino della storia sta nelle domande che ogni generazione formula o ripropone, e che poi, nell'incapacità di esaurirle, trasmette alle generazioni successive, così lasciandogliele in eredità morale. E queste domande non si spengono col tempo, né sopportano limiti di spazio, al di là dei quali zittire o perdere d'importanza. Il loro destinatario è l'umanità intera, fino a che sopravvive alla propria ingenita debolezza e ai propri errori piccoli o madornali. Essa ha il dovere di rifletterle, di ragionarle, di fornir loro una risposta almeno provvisoria, almeno parziale. E anche laddove, in questo impegno, essa non riesca, suo è comunque l'obbligo di non dimenticarle e di non abbandonarle alla cenere.