Prima di tutto fermarsi, prima di tutto ritrovare il piacere di una birra in compagnia, di una storia che è bello condividere. A volte inventata, ma solo a volte, perché in genere la realtà sa essere molto più fantasiosa di ogni nostra fantasia. Prima di tutto inseguire le vite, a volte restituire loro quella vita che le parole consentono. E dopo essersi fermati ripartire, con i viaggi nello spazio e nel tempo che si possono fare anche al tavolino di un pub o in attesa di un treno alla stazione. Paolo Ciampi in tutti questi anni ha scritto di viaggi, di cammini e montagne, di vite dimenticate, di memorie ai margini. All'attivo ha una trentina di libri, ma questo è il primo che raccoglie i suoi racconti. Dentro queste pagine il mercante che regalò a Firenze la Cappella Brancacci, un poeta del Mugello fatto schiavo dai corsari berberi, i morti del Cimitero degli Inglesi e i morti della più grande tragedia del Mediterraneo. E altro ancora, seguendo le scintille della curiosità, le traiettorie della divagazione, il senso della parola necessaria.