Il taglio del bosco (1959) è una raccolta di nove «racconti lunghi e romanzi brevi» costruita attorno a quello eponimo, che funge da spartiacque tra la fase "subliminare" dei primi tre testi e quella più matura, realista degli ultimi cinque, nella quale si avverte il respiro del grande romanziere. La raccolta, nel suo insieme, appare quindi come una sorta di precipitato del passato e di anticipazione del futuro, un'opera nodale di dolente forza poetica che delinea al contempo uno spaccato della società italiana in un'epoca di forti cambiamenti letterari e civili. E si legge come autobiografia artistica e spirituale di uno scrittore attento a cercare nei destini ordinari della vita il significato dell'esistenza e, nei fatti dei propri tempi, la verità della storia.