I racconti che compongono "Madri imperfette" nascono da storie autentiche; appartengono al vissuto dell'autrice e della sua famiglia o a quello di donne che ha avuto modo di conoscere nella sua attività professionale. È una premessa necessaria per capire come, in un intreccio del dato autobiografico con l'esperienza altrui, Cardoso Díaz sia fortemente coinvolta in ogni situazione narrata. Nelle diverse voci delle protagoniste si rispecchiano situazioni proprie di ogni vita: la perdita, i ricordi dell'infanzia, la memoria, la nostalgia, la speranza. Ogni storia rimanda alle vicende di personaggi femminili dal destino segnato; la memoria restituisce una variegata gamma di stati d'animo legati a madri che vivono la dimensione della maternità in modo non convenzionale. L'autrice le definisce "imperfette" quasi provocatoriamente: sono madri mancate, suicide, decise a restare da sole o vedove, omosessuali, irrimediabilmente ferite per la perdita di un figlio, tacitamente depresse, madri adottive, madri che rinunciano ad esserlo.