In questa storia folgorante e magmatica, chi racconta è un albero, un giovane carrubo, un pollone, nato dalle ceneri del maestoso albero che dominava con la sua meravigliosa presenza il baglio e il podere di campagna di una famiglia di antica nobiltà siciliana. Qualcuno, per ragioni non del tutto chiare, dove si mescolano inclinazione al male e pratica dell'intimidazione, ha dato fuoco alla fattoria e nell'incendio, tra il resto, è finito il grande carrubo, testimone secolare di fatti piccoli e grandi, di vite che lì attorno si sono svolte e consumate. Perduto l'albero, tutto sembra perduto: storie, vite, famiglia, averi. Eppure nel disastro del rogo, per virtù di una spinta inestinguibile alla vita e alla luce, dalle profonde radici della pianta antica nasce un pollone. E nel modo radicolare con cui gli alberi tra loro comunicano, gli altri carrubi del baglio raccontano al nuovo germogliato una storia millenaria, densissima. Ora sarà lui il custode, il nume tutelare del luogo e di un uomo che lì, in quello che fu il feudo della sua famiglia, è tornato a vivere alla ricerca di una nuova vita.