Antonio finisce in riformatorio per la condanna a un omicidio. In carcere apprende il mestiere di ebanista che l'accompagnerà per tutta l'esistenza. Alla capacità artigianale unisce una maturazione artistica, umana, politica grazie a un maestro di mestiere e di vita. Migrerà in Francia, combatterà per la Repubblica spagnola, vivendo le contraddizioni dei Fronti popolari e delle lotte fratricide fra marxisti. Tornerà in Italia proseguendo il lavoro che ama, con personali risvolti di equità sociale.