«Davvero credete che la storia delle guerre e dei patiboli meriti più considerazione di quella delle nuvole e delle sementi? Passano i re e crollano gli imperi; ma i fiori e i funghi e gli uccelli, come se nulla fosse cambiato, tornano sempre al loro tempo. Questa mia storia è dunque più consolante della vostra: perché vi racconta che esistono leggi le quali non mutano col mutar dei regimi». Scritto tra 1939 e il 1941, nel pieno della Seconda guerra mondiale, l'Inventario è il tentativo di recuperare il tempo della gioventù e della speranza, dominato da figure familiari e luoghi cari. Non lontano dalla passione civile che avrebbe animato il Calamandrei giurista e politico, il ricordo del bambino Piero detta questo 'diario verde' nel momento in cui l'uomo, alla ricerca di una patria interiore, sta facendo i conti con quei sogni di giustizia e quelle speranze di pace a cui ora guarda con nostalgia e disincanto. Questa riedizione di un libro di memorie pubblicato in privato nel dicembre 1941 e divenuto ormai un classico è corredata da una scelta di lettere degli amici, familiari e conoscenti che lo ricevettero in dono a Natale di quell'anno.