Dalla narrazione di momenti autobiografici in cui la città di Palermo fa da sfondo a storie di fantasia avvolte in un alone mistico, da racconti legati alla tradizione e alla natura a testi evocativi: una raccolta di racconti che affronta un'eterogeneità di temi. Dai ricordi di un contadino monrealese tornato in patria dopo essere emigrato in Venezuela al rapporto dell'autore con il fratello e gli amici d'infanzia, il tragitto per andare a scuola, la casa in cui ha abitato da bambino e ciò che vi gravitava intorno: nel testo trovano posto riflessioni su passato e futuro, sulla nostra condizione di esseri umani. Nel libro anche racconti dallo scenario surreale: si passa dallo spettacolo di un gruppo di circensi da cui emergono considerazioni sulla vita di uomini e donne appartenenti a questo mondo all'interno di una ipotetica cucina dove si preparano bizzarre ricette scritte interamente in siciliano. Racconti dal ritmo coinvolgente e serrato, con toni colloquiali, si alternano a storie dal ritmo più immersivo e pensoso, in una efficace altalena tra italiano e dialetto siciliano, in cui l'autore spesso infrange la "quarta parete" e si rivolge in prima persona al lettore.