Diceva Gramsci che se si amano le masse bisogna anche amare profondamente almeno una donna. Così Francesco Burroni, attore, musicista e autore, dopo aver pubblicato vari libri di saggistica teatrale, di poesie in versi liberi e sonetti in vernacolo senese, tira fuori dal cassetto la sua prima raccolta di racconti che, in vario modo, raccontano dell'amore per la sua città, per la sua storia e per la gente che ci vive e che ci ha vissuto. I racconti ci parlano della sua infanzia, dei suoi antenati, della storia della città, delle sue bellezze storiche ma anche delle surreali e non sempre idilliache periferie contemporanee, con narrazioni che spaziano dalla cronaca colorita di un evento reale a mondi dove solo la fantascienza può essere di casa. Ed è forse nel racconto che dà il titolo alla raccolta, L'arrivo della primavera che troviamo un'immagine che meglio di altre rappresenta il senso di questa nuova avventura autoriale, è il bambino che il 21 marzo si affaccia al parapetto della ferrovia per gettare le briciole di pane alle rondini che arrivano con il treno da Chiusi... ecco le briciole si sono ora trasformate in racconti.