Sigmund Freud, Lev Trockij e l'apocalisse. Come fanno elementi tanto remoti a intrecciarsi per dare vita a un romanzo? La risposta poteva saperla soltanto Anthony Burgess, che ha composto il fluviale affresco di un secolo plasmato da tre grandi pulsioni: sesso, giustizia e sopravvivenza. La vita di Freud, dalle liti di famiglia al funerale del padre, per via dell'argomento indicibile e scandaloso delle sue ricerche, ai conflitti con i colleghi psichiatri altrettanto impreparati ad accogliere la rivoluzione dell'inconscio, fino alla riluttante e triste fuga dall'Austria nazista. I mesi di Trockij a New York prima della Rivoluzione russa, che trascorrono surreali come un musical, il suo rapporto con una giovane donna che lo mette in discussione mentre deve trascriverne i pensieri e il suo disprezzo per la classe operaia americana incapace di vedere il sol dell'avvenire. E poi gli ultimi giorni del mondo: in un futuro non troppo lontano la terra sta per essere colpita dalla cometa Lynx, e degli scienziati hanno studiato una nave spaziale per la fuga, ma ovviamente non ci sarà abbastanza posto per tutti... «Se la civiltà che ci siamo riuniti a salvare è solo una questione di scibile intellettuale e conoscenze tecniche non val la pena salvarla. Dove sono finite giustizia, compassione, lealtà, allegria - perfino un pizzico salutare di umana inefficienza?»