Ventidue racconti, ventidue brevi idilli esistenziali, marcati dalla potenza dei paesaggi che da esteriori diventano interiori. I protagonisti, tutti con vite diverse, storie diverse, intenti diversi, sono accomunati da un unico sentire. Nella raccolta "Uccelli notturni", viene spesso evocata la notte come elemento rivelatore, raccontato il dissolvimento dei rapporti personali e individuato nell'essenza umana il degradante spirito tragico. Riflessioni, vicende, dubbi e ragionamenti si alternano di pagina in pagina tra slanci, suggestioni e improvvisi cedimenti. I personaggi, che animano la raccolta, sono ordinari ma estremi e spesso si confrontano, in modi differenti, con l'impotenza davanti alla fine.