Reno, Nevada, 2020: otto ragazze giovanissime si scontrano nel corso di due giornate di un campionato di boxe, due a due, per eliminazione diretta, fino alla proclamazione della vincitrice. Vediamo le ragazze sul ring, sotto i riflettori e sotto l'occhio pubblico, agguerrite, aggressive, dominate dalla voglia di dimostrarsi potenti. Ma la straordinaria bravura di Rita Bullwinkel accende i riflettori anche sulla loro sfera privata. E se ciascuna ha una motivazione per essere lì - ambizioni famigliari cui accondiscendere, un trauma non ancora superato, volontà di perfezionismo - in loro c'è molto di più: la tensione, la paura di deludere, la voglia di essere acclamate ma anche di essere da qualche altra parte, lontane da quel conflitto insieme adrenalinico e logorante. Le ragazze si guardano, ambiscono ad avere la meglio sull'altra, ma sotto sotto vorrebbero anche essere amiche, scambiarsi confidenze, complimentarsi per il taglio dei capelli... Rita Bullwinkel rivela in questo suo romanzo d'esordio un talento enorme, una capacità di indagine sulle motivazioni e anche sull'inevitabilità dell'aggressività femminile. Ci offre una grande metafora della vita, una riflessione su come le donne vengano messe in competizione e come quella competizione venga vista dallo sguardo pubblico. "La vita in pugno" è un romanzo elettrico e frenetico sul desiderio, l'invidia, la follia e anche il piacere fisico che motivano le donne a combattere, anche quando, e forse specialmente, nessun altro le guarda.