Dalla sua villa sulle assolate montagne del Penedès, in Spagna, l'artista Esteban Krause irradia gloria e potere; cura i suoi vigneti, allestisce le sue esposizioni ed è al centro di interminabili feste in cui non manca niente: affari, sesso e ispirazione. Le riflessioni di Krause abbondano, brillanti e al tempo stesso oscure. Considerato dalla critica e dal pubblico un semidio contemporaneo, temuto dai governanti di mezzo mondo, che vedono in lui un genio impossibile da controllare, Krause conduce una vita da favola. Chi può raccontare la sua storia intima, piena di successi e di manovre dietro le quinte, degna di un idolo capace di suscitare riverenze e soggezione? Solo Alejandro Del Valle, lo scrittore che detta le sue opere a una macchina che registra la sua voce. Del Valle è un vecchio amico di Krause, costretto da una malattia cronica a praticare una forma di letteratura che lo allontana dal decadente mestiere di scrivere. Inizia così un confronto che vedrà due personalità opposte indagare il senso dell'arte, e della vita, partendo da due punti di vista inconciliabili, quello umano e, si potrebbe dire, quello divino di chi "vede", e crea.