Giardinetti intesi sia come il fazzolettino di ghiaia, panchine e un paio di alberi striminziti in mezzo al traffico della città, che come l'immenso parco con area giochi attrezzatissima, comprese tutte le soluzioni intermedie. Il fatto è che anche se cambia la geografia del giardinetto, non muta la geografia di chi lo frequenta. Le stesse aggregazioni e dinamiche umane tendono a riprodursi ogniqualvolta vengano messi insieme gruppi di bambini e gruppi di genitori, e i giardinetti sono appunto il luogo dove questo avviene e si ripete continuamente. La cosa curiosa da osservare e da raccontare è il contatto fra tipologie umane che - in qualsiasi altra situazione - si troverebbero reciprocamente insopportabili o si ignorerebbero del tutto (se va bene). Ma i bambini - si sa - giocano con gli altri bambini senza fare troppe distinzioni. E quindi è proprio il lato spettatori, la zona panchine, il posto più interessante dove guardare. Con una carrellata di personaggi straordinariamente comuni: la mamma apprensiva, la new age, la splendida, l'organizzatrice, l'attaccabrighe, la coatta, la mamma centro sociale, la mamma parassita eccetera. Osservati da vicino, perché solo chi ha passato ore ed ore ai giardinetti li conosce davvero. Save the parents è una collana di libri che potrebbero sembrare manuali e invece sono storie.