I racconti (tutti già editi) qui raccolti su Napoli - diciotto -; cercano di afferrarne una verità meno convenzionale. La letteratura è una immensa contestazione dell'ovvio! Da queste narrazioni a ora la ricerca di una identità composita, in parte inesplorata, tutta da ridisegnare. Insomma, più o meno consapevolmente, questi diciotto racconti intendono uscire dal dilemma paralizzante tra una alterità indomabile e però mitica (anch'essa parte del racconto coloniale della città) e la uniformità a modelli dominanti, basati su e cientismo e competitività. Un tentativo che, in termini civili, si traduce nell'impegno a far coesistere la voglia di "normalità", di servizi funzionanti, di regole anonime e impersonali, di sicurezza e legalità (unica arma dei senza potere) e la resistenza, anche solo involontaria, a una omologazione fatta di consumi e distruzione dell'ambiente, di primato della prestazione su qualsiasi ozio contemplativo e (legittimamente) dissipativo. Mettono in gioco, pur con modi diversissimi, la "invenzione" - sempre un po' avventurosa - di una modernità diversa da quella oggi ovunque imperante.