"La danzatrice greca" e "La moglie del saggio" sono due tipiche novelle alla Schnitzler, narratore compatto che predilige storie in forma stringata. In entrambi i racconti dominano incertezza, ambiguità e sconcerto di fronte al valzer scombiccherato delle emozioni e, in particolare, al cospetto di quell'infedeltà che è all'origine di multipli guasti e ulteriori incomunicabilità. Siamo nell'area, insomma, dei temi cari all'autore, alle prese con situazioni da commedia dei disinganni e dei desideri insoddisfatti. D'altronde nella prosa dello scrittore viennese i centri sono sempre plurali e la reversibilità delle passioni è norma. Sia ne "La danzatrice greca" sia ne "La moglie del saggio", l'esito non deve, dunque, sorprendere, benché appaia un po' beffardo, tanto da assomigliare quasi al rovescio di una medaglia.