«Da Taranto fino a Nardò non c'è nulla, c'è l'Arneo», scriveva Vittorio Bodini dell'agro salentino dove, negli anni Cinquanta, i contadini si organizzarono per prendersi la terra a cui avevano diritto. Furono picchiati e arrestati dalle forze dell'ordine, le biciclette, il loro unico bene, bruciate, ma l'Arneo, fino a quel momento escluso dalla Storia, divenne materia viva, e qui fa da sfondo alle vicende di due generazioni che là hanno vissuto e lottato. Nino, che sogna di costruire il falò più alto che si sia mai visto, la Pietra, maciara che toglie l'affascino, Tonino, pescatore di murene; e poi i giovani: Salvatore, Maria, Liberata. In mezzo c'è l'Anna, che sparisce mentre sta raggiungendo i compagni nei campi. Un decennio dopo, il ritrovamento del suo anello riporterà alla luce quel mistero, rivelando l'anima più nascosta dei compaesani in un Sud tagliato fuori dalle cartoline, dove appunto «non c'è nulla, c'è l'Arneo».