17 luglio 1994, finale dei mondiali di calcio. Roberto Baggio tira il rigore più importante della sua vita. Tre ragazzi Agostino, Jerry e Filippo sono ai tavolini di un bar, è l'ultima notte prima del congedo militare. Baggio tira: alto, il campionato del mondo è finito, lo vince il Brasile ai calci di rigore. Un sogno infranto per i tre ragazzi e per un'intera generazione. Passano venti anni. Agostino e Jerry vivono nella stessa casa insieme a Pier Fabio. Agostino è un applicato di segreteria di un liceo; Jerry fa il comico, ma non ha successo; Pier Fabio è un professore di filosofia. I tre fanno i conti ogni giorno con i fallimenti di una vita ricca di paure. Quel rigore diventa la metafora, l'alibi di una generazione persa, ferma per il timore di sbagliare. Filippo, del quale si erano perse le tracce, è stato arrestato ed è rinchiuso in un carcere africano. Agostino viene a saperlo grazie a una mail. Una mail che stravolgerà le loro vite.