La mia è storia di collina. È quello il mondo in cui ho imparato a leggere la realtà, a vivere il tempo, a nutrire il pensiero nell'appartenenza affettiva all'ambiente, a rispondere alle suggestioni del presente con risonanze interiori, esplorando il territorio sotto ogni cielo e affidandomi alla riflessione, nella solitudine. È il mio angolo degli affetti, della relazione scarna e perciò totale, dei valori mutuati da modelli personali spesso travagliati e sofferti, ma anche "forti", poichè consolidati dalle generazioni nella successione dei giorni e delle stagioni. È l'aria che ha inciso tracce indelebili nel mio modo d'essere, connotando la mia identità e innescandovi i processi che mi riconducono alle origini con gratitudine e umiltà. È un piccolo universo ricco di sensazioni primordiali, eppure armonico e vero; finemente articolato nelle sfumature stagionali e nei rituali del pensiero, dell'azione e della comunicazione, ma profondo ed essenziale. È il luogo in cui la fatica viene compensata a ogni passo dalla bellezza e il dolore dal senso del vivere. Un mondo di "ultimi"? Una storia finita? La terra, morbida, sobria, saggia, risponde con il silenzio.