A Tel Kedar, una tranquilla cittadina israeliana nel deserto del Negev, abitano Noa e Theo. Dopo sette anni di felice convivenza, sono in una fase stagnante del loro rapporto. Theo, urbanista sessantenne di successo, appare sempre più introverso e sembra aver perso energia, voglia di fare e di mettersi in gioco. Noa, frenetica professoressa di lettere di quindici anni più giovane che insegna nella scuola locale, è sempre alla ricerca di nuovi traguardi e nuove sfide. In seguito alla morte di uno degli studenti di Noa, le viene affidato il compito di dare vita a un centro di riabilitazione per giovani tossicodipendenti. Aiutata da Muki, agente immobiliare, da Linda, una timida divorziata, e da Lumir, un pensionato, Noa si dedica al progetto con entusiasmo e idealismo, pronta a lottare contro l'opposizione di tutta la cittadina che teme che un simile centro possa portare droga e criminalità. Non vuole mostrare le sue debolezze e chiedere l'aiuto di Theo, e lui non vuole interferire se non è richiesto. Se per un verso la vicenda sembra mettere a dura prova la loro relazione, dall'altro dimostra lo struggente affetto, l'infinita tenerezza e il profondo amore che ancora li lega. La storia è narrata dai due protagonisti in prima persona. Un libro che esplora l'animo umano, che racconta la realtà quotidiana di una comunità lontana da Tel Aviv o Gerusalemme, protetta da filo spinato e guardie, che cerca di vivere una vita normale come qualsiasi altra cittadina del mondo.