"Il fatto è che stavano arrivando le parole, non bisognava far altro che aspettare, come sempre aspettare, esserci, farsi trovare, però stavolta ci aveva pensato di più, si era fatta sentire di più la nostalgia e pensava che alla fine, a tratti, era un po' bello non sapere mai cosa avrebbe regalato la vita, il domani, il dopo essere lì ad aspettare parole e nello stesso tempo, a parte quest'impegno, essere ancora completamente liberi di fare tutto e di non fare niente, avere pagine e pagine di vita ancora bianche, non scritte, come righe, avere ancora tutto il tempo per dire 'se vado a casa faccio questo e se non ci vado quell'altro' avere ancora la possibilità di avere voglia di fare o non fare senza che nessuno dica 'perché fai o non fai'. E nel frattempo un romanzo corre, parallelo alla vita, un romanzo che dice come molti 'quando meno te lo aspetti o da cosa nasce cosa' e sarebbe stato strabiliante - se solo anche gli altri ogni tanto lo notassero, ci facessero caso - quanti occhi e quanti sguardi si incrociano ogni giorno, se ogni giorno molto spesso qualcuno ti dice permesso e ti guarda e i suoi occhi ti dicono entro e leggo una parte di te."