In mezzo all'oceano Atlantico c'è una piccola isola dove confluiscono tutte le correnti trasportando i rifiuti e la plastica che galleggiano sull'acqua. In questo luogo fuori dalle mappe è naufragato Vadim, un ragazzo della periferia romana in fuga dai propri guai, che è sopravvissuto a una pericolosa tempesta aggrappandosi a un container caduto dalla nave su cui viaggiava. Sempre con la speranza di avvistare i soccorsi all'orizzonte, Vadim riempie il suo tempo, tolto quello legato ai problemi di mera sopravvivenza, scrivendo un diario delle sue giornate e riordinando la spazzatura che sommerge l'isola. Purtroppo, nel container approdato insieme a lui di utile non c'è nulla: è pieno di libri e basta. La solitudine si protrae per giorni, settimane, e i rimorsi e i sensi di colpa del passato tormentano Vadim in maniera insopportabile. Ormai la lotta più dura non è quella per restare in vita, ma quella per continuare a esistere con i rimproveri di una coscienza sempre più invadente e l'affievolirsi della speranza di essere tratto in salvo. A Vadim non resta che fuggire con la mente nei romanzi che pesca dal container, dove troverà con grande sorpresa personaggi che hanno molto in comune con lui e anche molto da insegnargli. Dalla periferia romana a un'isola di rifiuti, l'ingenuo e scapestrato Vadim riuscirà a fare pace con se stesso in un viaggio interiore che lo trasformerà per sempre e che rappresenta una riflessione profonda sulle sfide più urgenti della nostra società, dal problema dell'inquinamento alla disillusione delle generazioni più giovani.