Andrea ha un'impresa in testa: rubare biciclette da rivendere e trovare soldi per la sua passione, i videogames. L'universo in cui si muove sembra privo di appigli; per prima cosa è la variante di una società multietnica a mescolare le carte ed a restituire uno scenario complesso a tanti colori, lingue e modi d'essere. E poi c'è la morale comune e il comune senso del dovere, degli usi e delle consuetudini, a crollare. Religione, amori, pudori, generi sessuali anche questo è tutto rimestato e si crea un caleidoscopio di valori traditi che confonde e assieme inebria. Neppure la provincia, con la sua banalità protettiva, può nulla e gli adulti restano spiazzati mentre i giovani sembrano gli unici che senza fatica possono recuperar bandoli. Ma quando Andrea e la sua ragazza spariscono, nelle ricerche che seguono, prende corpo un attivismo generalizzato e nella tragedia spicca la speranza a riscoprirsi migliori. Eppure anche questa si rivelerà pia illusione; sino a quando un virus costringerà definitivamente a considerare ogni preconcetto frutto di falsità e a rompere col vecchio corollario di sicurezze. A questo punto anche per i giovani acquisirà più senso il diventare grandi.