«Il corpo di Garvin si fece quieto. Egli era deliziosamente, delicatamente consapevole dell'approssimarsi del sonno, del sonno che entrava nelle sue vene, del sonno e del silenzio e dell'oblio che inondavano il suo cervello, il suo cuore, che lo sommergevano, o che lo stavano per sommergere quando, con una resistenza atrocemente vana e un certo disappunto, se ne ritrovò tratto fuori». "L'intercessore" (The Intercessor) è un'inquietante quanto ignota, almeno in Italia, storia di fantasmi di May Sinclair, in cui riecheggiano con una certa vividezza ambienti, personaggi e situazioni dei romanzi delle sorelle Brontë. Ma possiamo individuare anche l'influsso di un'opera che l'autrice considerava un capolavoro del genere, ossia Il giro di vite (1898) di Henry James. Per la prima volta in italiano una delle prime storie di fantasmi pubblicate da Sinclair, forse la più enigmatica e ben riuscita, in cui l'aspetto psicologico dei personaggi, la maternità e la sofferenza sono al centro di tutta la narrazione. Prima traduzione italiana.